Santuario della Madonna del Resto
Introduzione
Il Tresto è il luogo della miracolosa apparizione mariana al barcaiolo Giovanni di Bartolomeo Zelo da Ponso la notte del 21 Settembre 1468. Nel Tresto, attuale frazione del Comune di Ospedaletto Euganeo fu costruito il complesso del "Santuario del Tresto".Il toponimo della frazione, Tresto o Tresti, è di origine romana e sembra ricollegarsi alla distanza che intercorre fra questa località ed Este, derivare, cioè, da una corruzione dell'indicazione Tres milia (ab Urbe) Atheste.
Un pò di storia
Nel 1469 la chiesa, il campanile ed il monastero esistevano già, costruiti grazie alle offerte dei fedeli. La custodia del luogo fu affidata ai monaci agostiniani di S. Girolamo da Fiesole. Gli edifici subirono nei secoli diverse ristrutturazioni e furono notevolmente ampliati, comprendendo stalle, scuderie, granai ed un'osteria per la sosta dei viandanti. Nel 1669, divenuto proprietà del Seminario di Padova, il Santuario rimase meta di pellegrini e le celebrazioni religiose furono sempre frequentate sia dai fedeli di passaggio che dalla popolazione residente nei dintorni Per venire incontro alle necessità dei fedeli, dietro richiesta dei capifamiglia della zona, la chiesa fu eretta a curazia (1927) ed infine, nel 1930, divenne parrocchia autonoma.
Simile nelle sue linee originarie a quella di Monteortone, la chiesa possiede oggi cappelle laterali ed altari aggiunti in epoche successive, che ne hannop stravolto l'aspetto: l'altar maggiore ad esempio, acquistato da Venezia, proviene da una chiesa demolita. Nel Santuario della Madonna del Tresto è conservata una notevole collezione di ex-voto, splendidi esempi di arte popolare, databili dalla fine del Quattrocento fino a tutto il secolo scorso. Si possono ammirare inoltre: una preziosa corazza di ferro, donata dal nobile Bonifacio de' Rossi miracolosamente guarito da una ferita riportata in battaglia; la bellissima pala della Madonna del Tresto, opera attribuita a Jacopo da Montagnana (1140/90); le pale di S.Antonio e S.Giuseppe, di Francesco Zanella, pittore padovano allievo del Ferrari (1637 / 717).